Come parlo della guerra in Ucraina a mio figlio adolescente

Mentre gli adulti nel mondo osservano la Russia invadere l’Ucraina, rischiando di scatenare quello che molti temono sarà la più grande guerra in Europa dal 1945, e che si ipotizza che avrà un’influenza globale sui prezzi del cibo, del carburante e dei metalli, i nostri ragazzi sono lì ad assorbire le nostre parole, i TG e i bombardati di video su TikTok.

I ragazzi sopra i 12 anni iniziano ad avere più consapevolezza di quello che succede intorno a loro e i più grandi, dopo i 15 anni, pensano al futuro e alla morte in modo più dettagliato, quindi adesso è fondamentale esserci per i nostri figli. Loro sono il nostro futuro.

Cosa puoi fare come genitore in questo momento

  1. Se il TG scatena tanta paura spegni la tv, non perché non sia importante vedere cosa sta succedendo nel mondo, ma se gli eventi toccano te e i tuoi figli troppo emotivamente, e non riuscite più ad affrontare la vita normale, bisogna smettere di “auto-bombardarsi” e controllare i feed ogni 10 minuti.
    Si, dobbiamo preoccuparci ma non dobbiamo smettere di vivere. E’ importante che tu per primo, come genitore, lavori sul tuo stato emotivo: cosa senti, cosa provi? E’ realistico e utile? Non riesci fare più niente perché hai i pensieri solo lì o stai andando avanti con la vita?
  2. Il tuo scopo come genitore è di esser un esempio e la relazione che hai oggi con tuo figlio è la stessa che lui/lei avrà con altre persone da grande. Chiediti: “Che messaggio sto dando io a mio figlio?”. Se pensi alla pandemia per esempio: come l’hai vissuta, che messaggio hai dato a tuo figlio, è diventato un ragazzo pieno di paura, si è chiuso in casa o è stato un periodo tosto ma non ha smesso di affrontare la vita?
E’ importante che tu genitore, chieda a te stesso in primis: come sto? come mi sento? Sono troppo ansioso e impaurito? Come sto parlando a casa della guerra?
  3. I ragazzi che guardano TikTok vengono bersagliati da una marea di informazioni e di video diversi sugli attacchi aerei. Il problema è che vedono questi video anche più di 10 volte al minuto! Quando il cervello vede delle immagini a ripetizione, non sa più la differenza tra l’immaginazione e il mondo reale quindi, se il cervello vede la stessa immagine dei bombardamenti da più prospettive diverse pensa che ci siano stati 10 bombardamenti diversi, invece che uno solo  (nb:questo è solo un esempio, non conosciamo il numero dei bombardamenti reali avvenuti). Parlare ai tuoi figli di quanto appena detto è fondamentale, guardate insieme questi video, chiedi loro come la stanno vivendo.
Inoltre ricordagli che ci sono anche tante fake news che possono creare una visione molto spaventosa o sbagliata della situazione
L’impatto negativo dell’ascolto di informazioni da un fonte inaffidabile è quello che i ragazzi formano opinioni e ideali basati sulla disinformazione
  4. Ricordati che la paura è contagiosa, se le persone hanno paura provano ad includere anche altri in quella paura in modo da sentirsi meno soli e da avere una compagnia con cui nutrire la paura disegnando i peggiori scenari.
  5. Parla con i tuoi figli, cosa sanno della guerra, che informazioni hanno? Cosa insegnano a scuola? Conoscono realmente la storia oppure cadono in un “banale” schieramento tra buoni e cattivi? La guerra non è arrivata come un fulmine al ciel sereno, è frutto di un insieme di avvenimenti geo-politici in atto da anni!
  6. Fai delle domande, sei i tuoi figli hanno più di 13 anni guardate la tv insieme, e ragionate insieme su ciò che hanno già visto. Dai ai tuoi figli lo spazio necessario per avere le loro opinioni, hanno una certa età ed è molto produttivo parlare e capire cosa pensano. Nessuno sa la verità ma i nostri ragazzi possono essere influenzati molto velocemente. Le opinioni sono opinioni, la verità va ricercata e non data per scontata, non c’è mai una verità assoluta ma tante e diverse verità.
  7. Se NON ne vogliono parlare va bene lo stesso, i ragazzi sensibili possono essere attirati e spaventati più velocemente da queste notizie, altri di meno.
  8. Ricordati di prendervi cura di voi stessi e della famiglia, non possiamo avere influenza su quello che succede a migliaia di km da casa nostra. Possiamo mandare energia buona ai russi e agli ucraini, possiamo aiutare con gesti di carità e di aiuto, facendo attenzione a rimanere in buoni rapporti dentro casa e a continuare comunque a vivere.

                                                      L’ansia è contagiosa, anche la calma lo è.

                                                                                  Fonte: Younite